Per alcuni di noi non è stata la prima GW; mio figlio ed io siamo stati qui a Milano due anni fa e siamo rimasti folgorati! Una cosa grandiosa. Dopo aver visto dal vivo la PG Arena, Spettacolo, Sport e Videogiochi nella stessa frase, non erano più un ossimoro. Anche in Italia.
Di seguito alcune personalissime note in ordine sparso sulla #MGW19, visitata il solo WE, niente venerdì per noi.
- MVP dell’evento è stato @POW3R, con il suo intervento alla Adidas Arena ha dimostrato grande maturità e detto cose – veramente – importanti per i ragazzi presenti. Se fossi un ragazzino sarebbe di sicuro il mio idolo. Il vero “padrino” dell’evento è stato lui.
- Il marchio che più mi ha impressionato è stato Machete Gaming. Colpisce il cuore dei giovani, li conquista senza nessuna fatica, parla la loro lingua. Atteggiamento “pornografico”, tutto esteriorità e poco “cuore”? Non saprei, ma di sicuro la Musica ed il Gaming non sono mai stati così vicini. Ed il mix è di quelli esplosivi! Tanta roba veramente.
- Sempre su musica/radio e fenomeno pop, Radio 105.. professionalità da vendere! Bryanbox è stato un gigante! Ci mette passione e si vede da lontano. Ma ci vorrebbe un “105 Gaming”, alla Machete, altrimenti, finito l’evento i ragazzi se la dimenticano e tornano ad ascoltarla come una radio qualunque.
- Adidas molto bene, grande visibilità e stile; scelgono Power come testimonial e quel marchio bianco su sfondo nero è stato memorabile. Non c’è bisogno di chiedere di che marca sarà la mia prossima tuta, vero?
- Gillette.. un po’ gne, per come si sono mossi e spesi prima della fiera, nel WE si è visto ben poco, a parte il rasoio che ci hanno regalato! eheh. Tante postazioni di gioco accessibili ai soli giocatori, niente o quasi pensato per il pubblico. Display veramente brutto, con quella cabina chiusa e due TV posizionate così in basso.
- McDelivery perfetta, un bel tocco di colore (giallo), tanta simpatia e il massimo della visibilità. E poi, vuoi mettere, ci hanno recapitato praticamente in mano 4 hamburger! A mezzogiorno! In mezzo a migliaia di persone! Top! 🙂
- Vodafone maestosa con la sua arena; sì, perché ESL scompariva con tutto quel rosso. Una prova di forza spaventosa! 5G spammato da tutte le parti, forse troppo in anticipo sui tempi.
- Tim, invece, un po’ gne, fuori dal primo padiglione, quello interamente dedicato al mondo esport, con una mini arena misera e bruttina. Sarà stato quel blu elettrico, ma la postazione non convinceva per niente. Del “powered by TIM” che campeggiava sotto il titolo della fiera si è visto ben poco, sinceramente.
- Sony bene con PS4. Molto, troppo VR, secondo me sopravvalutato (sarà la AR a spaccare!); solito FIFA, bel accostamento al calcio giocato, grandissimo CTR, con le postazioni di gioco più belle di sempre! (anche se la PS4 sotto le chiappe scaldava parecchio! :D)
- Xbox quasi assente. Il confronto con PS4 è stato impietoso. Che mi combini mamma Microsoft?
- Molto bene Nintendo, oramai separata da tutto il resto. Ha creato un suo mondo, un’isola felice, colorata e pucciosa che però sa piacere a tutti.
- ESL, mah, per me rimangono un grandissimo punto di domanda. Non capisco che direzione vogliano prendere. Sembrano espressione degli esports della prima ora, roba da lan party. Forse hanno ragione loro, forse gli esports sono roba da appassionati, esperti e professionisti, ma rischiano di essere spazzati via dal nuovo che avanza, ed i caster di ottimo livello non bastano. Il Pubblico non reagiva, il coinvolgimento è stato davvero blando.
- Quelli di PG realizzano la più bella arena della fiera e poi non portano un evento esport altrettanto memorabile sul palco. Scelgono Hearthstone per il sabato, che non riesce ad appassionare, allungando per giunta il brodo con ripetuti, e per questo noiosi, interventi del pubblico. La domenica, molto meglio come spettacolo, ma l’esport dov’è? Due anni fa era tutta un’altra cosa. Hanno snobbato l’evento più importante del settore, spostando le finali che contano nei loro eventi dedicati. Per me, un errore imperdonabile.
- Fra i piccoli, AK Informatica sparita, tornata dietro le quinte della manifestazione. Rispetto a due anni fa, un abisso. Omen che si sbarazza di HP, Predator di Acer. Mamma mia che forza che ha il Gaming. E Fritz che fa capire – molto bene – quanto sia importante avere un’ottima connessione dati per vincere ai VG.
- A livello generale si è sentita la mancanza di una regia comune. Com’è possibile che non ci sia una programmazione condivisa, un posto unico dove consultare i diversi eventi che si svolgono nella fiera. Basterebbe un’app, dove ogni espositore possa pubblicare i propri eventi e il visitatore sottoscriverli. Una manciata di notifiche push e, taac, il gioco è fatto! Fi*a, stiamo parlando di qualche decina di K euro, roba da barboni!
- Una nota finale sui visitatori della fiera e su Milano. Marziani. Extraterrestri. A parte i classici genitori con figli e ragazzini di primo pelo, era strapieno di ragazzi di venti, trent’anni. Molta palestra. Molte belle ragazze. Molte coppie. Molto fashion. Roba sconosciuta alle nostre latitudini, per una fiera di questo tipo. A Milano, alla Games Week, il VG è sembrato – realmente – un fenomeno POP; una roba figa, un medium capace di comunicare alla massa. Una roba potente, moderna, nuova.
Mi piace? Non lo so. Al massimo mi compro una Switch e vivo sereno 🙂
Francesco